Cercando informazioni su "Calcio", le prime notizie che si trovano in internet sono legate al gioco, ma a Bergamo esiste un paese che si chiama così e in passato è stato anche molto importante!
Oggi vi porterò alla scoperta Calcio, situato nella pianura bergamasca.
Spesso ora lo si sente nominare perché è un borgo dipinto, ma a Calcio c'è anche altro!
Un po' di storia.
Nel Medioevo Calcio era un paese ricco e importante, lo testimonia il fatto che sul suo territorio si trovano ben 2 castelli.
Il nucleo antico si sviluppa intorno alla pieve e al castello Silvestri, mentre il castello Oldofredi, sorto nella contrada Villa, era più legato all'ambito agricolo.
Beatrice Regina della Scala ricevette in dono dal marito Bernabò Visconti vari feudi, fra cui quello di Calcio, iniziò così un periodo florido per questo territorio. Grazie a lei Calcio ottenne agevolazioni fiscali come l'esenzione dal pagamento dei dazi e l'amministrazione autonoma della giustizia. Il paese si trovava al confine fra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia ed era in posizione strategica, a maggior ragione essendo diventata zona franca. Così divenne molto prospero e di conseguenza il borgo crebbe sempre più.
I privilegi di questo florido feudo vennero revocati verso la metà del XVIII secolo e di conseguenza si spopolò.
E' entrato nella storia grazie al conte Oldofredi Tadini, che fu molto legato a questo territorio, ma di questo ve ne parlerò poco più avanti.
Alla fine degli anni ‘90 l'amministrazione comunale pensò bene di riportare un po' di vita e colore facendo dipingere a vari artisti le facciate delle case e così, grazie anche all'attività degli appassionati volontari della Pro loco, ora si possono assistere a visite guidate molto interessanti.
Cosa si può visitare a Calcio?
- I muri d'autore
- Il castello Oldofredi
- Il castello Silvestri
- L'antica pieve di San Vittore
- La chiesa parrocchiale di San Vittore martire
- La chiesa di San Fermo e Rustico
1) I muri d'autore
E' annoverato nell'elenco dei paesi dipinti e conta a oggi ben 47 muri d'autore.
Non è corretto chiamarli murales, perché le tecniche utilizzate per la loro realizzazione sono diverse, come ad esempio il mosaico o la tecnica del graffito su muro, ma quello che li accomuna è che raccontano il territorio e la storia di Calcio. Le opere sono state eseguite da artisti più o meno famosi, come Trento Longaretti, studenti e professori di accademie di belle arti.
Potrete andare alla scoperta delle opere da soli, ma se potete, partecipate a una visita guidata da parte dei preparatissimi volontari della Pro loco che vi racconteranno aneddoti e curiosità, non ve ne pentirete! Volete una chicca? In realtà sono di più di 47, nel corso degli anni se ne sono aggiunti altri, anche se non sono fra quelli "ufficiali"!
Ho avuto la fortuna di incontrare il Sig. Giovanni Sara, il pittore locale che ha dipinto alcuni murales, mentre cercavo la sua casa dove spiccano ben 4 dei suoi lavori. Mi ha rivelato che ha realizzato un murales per un amico a pochi passi da casa sua che non si trova sulla cartina.
E a breve se ne aggiungerà un altro di quelli ufficiali, sulla facciata del cinema Astra, insomma, c'è sempre qualcosa da scoprire!
2) Il castello Oldofredi
A guardarlo ora sembra più una villa che un castello, ma osservandolo bene si notano ancora tracce che ricordano la sua funzione difensiva originaria, come il fossato e il ponte levatoio. Nel corso degli anni cambiò diverse destinazioni d'uso, diventando anche un convento di suore Passioniste, mentre ora è gestito dalla fondazione Ikaros, che si occupa di formazione scolastica.
In questo luogo si è fatta la Storia, infatti nel 1859 vennero ospitati da Ercole Oldofredi Tadini (il più importante proprietario del castello) Napoleone III e le sue truppe sulla via di Solferino, dove si tenne la storica battaglia. Si presume che proprio nelle sale della villa si decisero le strategie.
Il conte partecipò alle 5 giornate di Milano e venne esiliato in Piemonte dopo il ritorno degli austriaci. A gestire i beni di famiglia in terra calciana ci pensò sua moglie Maria Terzi (che si ritiene essere l'ideatrice della Croce Rossa, dopo aver aiutato a soccorrere i feriti nella battaglia di Solferino).
Nella sala da ballo sono rappresentati una figura femminile con una clava e abiti maschili e un uomo con abiti femminili e un fuso, li volle il conte e rappresentavano lui e la moglie, per onorarla per aver amministrato tutti i loro possedimenti mentre lui era lontano da casa. Una coppia molto avanti coi tempi, non trovate?
Il conte divenne poi senatore del Regno d'Italia e a lui si deve il passaggio della ferrovia che unisce Milano a Brescia vicino a Calcio.
3) Il castello Silvestri
Nella cantina del castello Silvestri venne ritrovato un mosaico di 16 mq, segno che qui esisteva una villa romana già in tempi antichi. (Ora il prezioso mosaico è visibile al Museo Archeologico in Città Alta).
Anche nel caso di questo castello si sono succeduti vari proprietari e scopi d'uso, passando dall'essere una fortezza difensiva con tanto di 2 fossati a essere una residenza signorile. La forma non è regolare e osservandolo si notano stili diversi e interventi che l'hanno trasformato nel corso degli anni. Nel cortile si possono vedere colonne e affreschi quattrocenteschi, ma anche la ristrutturazione dell'800 con pietra serena e pietra di Sarnico.
Dell'epoca difensiva restano i segni del ponte levatoio, del fossato e delle 3 torri, mentre dell'epoca in cui fu principalmente una residenza, il giardino realizzato nel ‘700 (all'epoca all'italiana) e le serre.
Sul tetto si può osservare anche una ciminiera, apparteneva alla fornace per realizzare i mattoni, utilizzati anche per l'ampliamento del castello.
Fra gli illustri abitanti si annovera Beatrice Regina della Scala.
Durante le due guerre venne utilizzato come ospedale e purtroppo molti arrendamenti originali non esistono più, ma gli attuali proprietari hanno provveduto a riportare alcune sale allo splendore dei tempi passati. Originale e notevole per dimensione e per particolarità è il camino a due sedute. "Né troppo vicini, né troppo lontani" recita una scritta.
Attualmente il castello è di proprietà privata e viene utilizzato per cerimonie o manifestazioni e viene aperto occasionalmente per le visite guidate.
4) L'antica pieve di San Vittore
Si trova nel vecchio centro storico e si intuisce che ha origini remote. La pieve di Calcio era importante e a capo delle chiese dei paesi vicini, che dipendevano da lei per i battesimi.
Le prime testimonianze scritte risalgono al 998, ma è presumibile che la costruzione fosse ancora precedente.
Come già detto la popolazione di Calcio aumentò nel corso degli anni e osservandola si possono notare le tracce dell'ampliamento e degli stili diversi di costruzione.
Purtroppo durante i lavori di ingrandimento gli interni furono modificati, ma permangono lacerti degli affreschi più antichi.
Da notare i pregevoli altari in marmo delle cappelle laterali.
Purtroppo non è sempre visitabile, ma merita anche solo uno sguardo alla parte esterna.
5) La chiesa parrocchiale di San Vittore martire
Durante il florido periodo in cui Calcio fu porto franco, la popolazione crebbe e la pieve non fu più sufficiente a ospitare tutti gli abitanti, così venne progettata una chiesa molto più grande a metà strada fra i 2 castelli. Ma la costruzione subì diverse battute d'arresto. Nel corso degli anni vennero eliminati i privilegi e i soldi vennero meno, così come diminuì drasticamente la popolazione.
Venne inaugurata nel 1880, dopo 120 anni dalla posa della prima pietra. Fautore de suo compimento fu anche il conte Oldofredi Tadini, che però morì 3 anni prima della sua inaugurazione.
Così, quella che si dice che sia la seconda parrocchiale lombarda per grandezza e che possieda una delle cupole più grandi della Lombardia, è molto imponente da lontano, ma è purtroppo abbastanza spoglia all'interno. Contiene però alcune opere trasferite dalle chiese del paese e affreschi del ‘900.
6) La chiesa di San Fermo e Rustico
Questa chiesa fu la sede del Monte di Pietà dal XV fino al XVII secolo, istituito dall'Arciprete Tentori per aiutare i più bisognosi.
E' la chiesa che ha mantenuto più di tutte la sua struttura originaria, con la semplice volta a capanna, l'utilizzo di legno e cotto e l'interno affrescato. Ora è la cappella cimiteriale, trovandosi adiacente a quest'ultimo.
Nel cimitero riposano il conte Ercole Oldofredi Tadini e la moglie, che amarono così tanto Calcio da voler essere seppelliti qui, nella loro cappella di famiglia. Ma si trovano anche altri illustri personaggi, come i membri della famiglia Secco e Silvestri, o il marito di Alda Merini (Ettore Carniti).
Ora tocca a voi visitare Calcio
Spero di avervi incuriositi e di avervi fatto venir voglia di visitare questo borgo della bassa bergamasca, se non lo conoscete, vi consiglio di scoprirlo durante una delle visite guidate che gli entusiasti volontari della Pro loco organizzano.
Per organizzare le vostre visite a Calcio contattare la Proloco ai seguenti contatti:
Facebook: https://www.facebook.com/ProLocoCalciana
Instagram: https://www.instagram.com/prolococalciana/
Mail: prolococalciana@gmail.com
Articolo e foto di Elena Zerbini per Chèi de Bèrghem.
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