Andiamo alla scoperta del cantautore e frontman della band alternative rock di Clusone
Federico, mi è piaciuto molto il pensiero che hai avuto quando eri ancora adolescente, proprio quello che ti ha fatto capire che la musica doveva far parte assolutamente del tuo progetto di vita: "Con la musica posso esprimere quello che sento e un giorno qualcuno sentirà". A giudicare dalle visualizzazioni, sicuramente più di qualcuno ha sentito! :-)) Ci vuoi raccontare questa tua grande passione in due parole?
Determinazione e costanza.
Gli inizi della tua band vanno indietro addirittura fino alla terza media. Con musica e merende riempivate la sala prove dell'oratorio. Che ricordi hai di quel periodo?
Eravamo ragazzi innocenti e spensierati. Mi piacerebbe rivivere, anche solo per poco, quei tempi. Ricordo che tornavo da scuola e suonavo la tastiera anche due/tre ore al giorno. Cose impensabili con tutti gli impegni attuali. Conservo prettamente ricordi felici e ho memoria di persone che ora, per varie scelte e progetti di vita, non vedo nemmeno più, ma che in qualche modo hanno contribuito a formare me come persona e come leader di una band.
La particolarità del tuo progetto è che sei l'unico elemento fisso del gruppo . Ti accompagnano sul palco e in sala di registrazione musicisti con i quali hai instaurato un vero rapporto di fiducia e che credono in te. Come mai hai "eletto" questo particolare tipo di formazione?
Fino al 2019 suonavamo solo per hobby. E' quindi lecito pensare che certi ex membri lo facessero solo per divertimento o per amicizia. Sempre per il fatto che eravamo ragazzini, la formazione è mutata più volte causa università, primi impieghi lavorativi ecc. Dal 2019 ho deciso di voler fare sul serio e, all'unanimità, si è deciso che il mio sarebbe stato un progetto solista. Questo perché già da prima scrivevo da solo i brani, cercavo luoghi dove suonare e curavo ogni aspetto identificativo della band. Si è trattato proprio semplicemente di ufficializzare la cosa. Nel corso di quell'anno ho poi reclutato dei formidabili musicisti, che sono poi in realtà persone che gravitavano già attorno ai miei ambienti, e si è creato questo team stupendo basato sulla fiducia reciproca e sulla voglia di suonare e migliorare sempre di più.
Sei proprio tu che scrivi musica e parole, ma non sei legato a un genere in particolare. Ciò che ti ispira rapisce la tua anima e da qui ne escono pezzi veramente interessanti. Sei polistrumentista (suoni tastiera, synth, chitarra, tromba), ma alla fine hai preferito dedicarti sul palco completamente alla voce. Raccontaci la tua prima volta da frontman!
Era il 2012, a metà Ottobre, se non ricordo male. Ho iniziato a cantare per pura esigenza, dato che non trovavamo nessun cantante adatto. Mai avrei pensato che sarebbe diventata la mia passione, a tal punto da iniziare a voler prendere lezioni e approfondire questo campo. La prima volta da frontman è tosta. Ti insegna a diventare un duro, mettiamola così. Ti dà consapevolezza: hai di fronte a te un pubblico che pende dalle tue labbra e devi tenertelo incollato addosso, valorizzando le tue liriche e i tuoi musicisti. Nel mio caso non ho mai pensato di costruire un personaggio o avere dei copioni da seguire. Mi sono sempre comportato come farei di solito, rimanendo me stesso. Abbiamo però creato delle coreografie e, nel corso degli anni, anche l'interazione con il pubblico, oltre a tutto ciò che concerne l'essere sciolti per calcare sempre meglio il palcoscenico, è andato migliorando sempre di più.
Quanta importanza ha la componente elettronica nel vostro sound?
Essendo un fan di progetti musicali che fanno un massiccio uso di elettronica e che mi influenzano totalmente nel modus operandi, direi proprio che l'elettronica è una delle peculiarità più evidenti nel sound della mia band.
Il 2019 è l'anno in cui decidete di staccarvi dal filone metal e nel novembre del 2021 esce il vostro primo disco Inner Shelters And Starry Skies, otto tracce registrate tra "una zona gialla e l'altra". La curiosità è che ciascun brano parla di un'emozione specifica. Le cataloghiamo in genere e sentimento? :)
Io ci provo, conscio del fatto che quando scrivo lascio che sia il mood a decidere che direzione prenderà il brano. Ritengo che i generi servano per lo più a chi scrive di musica, per catalogare e analizzare i brani. Io la musica devo "solo" farla, perciò non mi pongo il problema se un brano suoni più rock o più pop. Farò ciò che è più giusto in quel momento per esprimere me stesso.
Confession: Darkwave; esame di coscienza che apre cuore e mente e funge da benvenuto per l'ascolto dell'album.
Silence: Post-Hardcore; sentimento dell'inquietudine e della ricerca di qualcosa di importante per la propria tranquillità.
One love: Alternative Rock; sentimento dell'amore per una passione che ci fa sentire vivi
.
Dissing: Nu-Metal; sentimento del disappunto, dello stonare dal coro e non fare parte della massa.
Not Fair: Alternative Rock; sentimento della perdita
.
Would You Rather: Alternative Rock; sentimento del buonsenso e dell'amor proprio.
The Others: Alternative Rock; sentimento della determinazione
.
Ray of Light: Pop Rock; sentimento della gratitudine nei confronti di una persona.
Avete suonato su palchi come quelli del Druso e dell'Edonè, ma anche a Milano , e presto uscirete dai confini orobici con delle tappe in varie città del Nord-Italia. Qual è il tuo sogno, artisticamente parlando?
Vivere di questo. Quando faccio questi weekend in giro a suonare con i miei amici (perché prima di essere colleghi e compagni di band siamo genuinamente amici) è la cosa più bella del mondo. Sembra di andare in vacanza e la sera partecipi a una grande festa: il nostro concerto. Sul palco ti senti talmente vivo! Finito un live, non vedi già l'ora di farne un altro.
Il repertorio che portate in giro è legato ai vostri inediti, ma inserite in scaletta anche cover underground che risultano ai più sconosciute. Mi dicevi che chiedi spesso al pubblico se le conoscono. Come rispondono? Con un "pota, no, chi le hai mai sentite"? :)))
Confermo che spesso capita. Finché siamo in bergamasca, il pota è naturale e le cover così di nicchia fanno la loro bella figura.
Ci racconti la partecipazione a Sanremo rock?
Da anni volevo iscrivermi a dei concorsi simili, ma non mi sentivo pronto né pensavo di avere tra le mani materiale di così alta qualità. Dall'anno scorso, quando abbiamo finito di registrare i nuovi brani, però, la musica è cambiata e, spronato anche dal mio team, ho deciso di candidare la band. Di per sé già il primo responso è stato sensazionale in quanto il mio brano è stato scelto e inserito negli otto finalisti della regione tra oltre dodicimila candidature. Sono seguite poi le eliminatorie vere e proprie, dove siamo riusciti a piazzarci sul podio per accedere alla finale di Settembre sul famosissimo palco del Teatro Ariston. È stata un'esperienza molto forte e che sicuramente ci ricorderemo a vita.
Veniamo alle Bergamodomande...
La cosa più bella di Clusone?
Senza nemmeno pensarci: la Piazza dell'Orologio. Invito chiunque non la conoscesse a cercarla su Google o tra le bellissime foto presenti sulle varie pagine Facebook orobiche.
Una festa di paese della Valseriana assolutamente da non perdere?
Mi scuso in anticipo con i clusonesi se non farò pubblicità a noi, ma ritengo che i migliori eventi locali vengano creati dai ragazzi di Ardesio. Premesso che è una domanda molto soggettiva e posso scegliere solo un'opzione, consiglio a tutti l'Ardesio Divino.
Lasceresti mai la tromba per il baghèt?
Sempre fedele alla sezione delle trombe!
Immagina di essere davanti al tuo artista bergamasco preferito. Quali parole o gesti useresti per convincerlo ad aprire un suo concerto? Valgono anche prossemiche scaramantiche poco consone! :))) P.s. Ovviamente ti chiedo di svelarci chi è!
Non ho un vero e proprio artista bergamasco preferito, ma mi piacerebbe molto suonare insieme a vari amici (inteso nella stessa serata). Non mi sento di fare nomi per non dar torto a nessuno. Ci sono molti progetti validi che meriterebbero di essere ascoltati e approfonditi meglio. Spulciando tra i vari eventi bergamaschi li troverete subito!
Grazie, Federico. Sei stato gentilissimo a concedermi un po' del tuo tempo. Ti possiamo trovare su...
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Intervista fatta da Arianna Trusgnach per Chèi de Bèrghem
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