Birra:
Ragnarok
Birrificio:
Che ne dice il beer sommelier Simonmattia Riva:
I punti focali di Michele Manzoni
La fascinazione per le fermentazioni e per il Medioevo sono punti focali per comprendere la personalità del trevigliese Michele Monzani, deus ex machina di Brasseria della Palude: la passione per i lieviti lo ha portato, negli anni Novanta, ad essere uno dei primi produttori italiani casalinghi di idromele prima ancora di convertirsi alla birrificazione domestica, quella per l'età di mezzo si palesa invece nei nomi delle birre commercializzate sotto le insegne della Palude: Francisca, Ius Primae Noctis, Tarantasio (in onore al leggendario drago abitante del lago Gerundo, antico topos della Bassa Bergamasca) e Ragnarok evocano infatti tutti atmosfere medievali.
Quando apre La Brasseria
La Brasseria ha aperto i battenti dal 2017 come beer firm, termine tecnico che designa un produttore che, privo di un proprio impianto per la birrificazione, si appoggia ad altri birrifici per realizzare le sue ricette sul loro impianto: un altro termine utilizzato per indicare queste realtà è gipsy brewer e in effetti Michele ha girovagato in questi anni per vari birrifici lombardi, bergamaschi e non solo, alla ricerca del Sacro Graal, pardon, dell'alchimia perfetta.
E veniamo alla Ragnarok
La Ragnarok, definita tipologicamente Farmhouse Ale, è la più originale tra le birre della sua valida gamma: il nome mutuato dalla mitologia norrena, nella quale indica la battaglia finale tra la luce e le tenebre, al cui termine il mondo sarà rigenerato, trova corrispondenza nell'utilizzo di un lievito di origine norvegese chiamato kveik e anticamente utilizzato nelle fattorie (ecco perché farmohouse) scandinave per produrre le birre che costituivano la bevanda quotidiana dei loro abitanti.
Caratteristiche di questa birra
E' un lievito ancestrale che dona grande complessità aromatica: dalla superficie ambrata scura, quasi ramata, della Ragnarok emergono infatti sentori speziati di ginepro, mirto e susina che increspano uno sfondo maltato profumato di miele di tiglio e nocciola.
In bocca la componente dei malti si ritrova in un morbido attacco mielato e con ricordi di frutta a guscio ben bilanciato da punte speziate che emergono a medio palato e accompagnano verso un finale piuttosto secco e appagante, con un ritorno del mirto e del ginepro.
Conclusione
Un brindisi alla vittoria delle forze della luce!
Brasseria della Palude (Beer Firm)
Via M. D'Azeglio, 11. Treviglio
info@brasseriadellapalude.it
https://brasseriadellapalude.it/
Recensione di Simonmattia Riva
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