Buona Pasqua con il buon auspicio di un ritorno alla Convivialità
Riviviamo la Pasqua con le nostre opere...
Nonostante la Settimana Santa rimandi ai i fatti dolorosi della Passione di Cristo, riviverla attraverso le opere d'arte esposte nei nostri edifici di culto è sempre molto appassionante e coinvolgente. Non importa chi siano stati gli artisti, quando le abbiano realizzate e per quale committente: sono e restano una memoria del dolore e dell'empatia provati anche dai nostri avi, al pari nostro, lungo i secoli.
I quadri che ricordano l'Ultima cena....
Ma dato che in questi tempi di pandemia il desiderio sorto nei più di noi è quello di tornare a ritrovarsi, condividere e comunicare, anche goliardicamente attorno ad una tavola, allora forse tra gli episodi pasquali quello che più si addice alla situazione attuale è l'Ultima Cena di Cristo con gli Apostoli. Sono tanti i dipinti presenti nelle chiese della Diocesi di Bergamo, che ritraggono questo momento conviviale e triste al contempo: ne abbiamo scelti alcuni, privilegiando quelli dalla paternità orobica. La tavola imbandita, anche se di magro, i dettagli minuziosi di corredi e di utensili, i significati allegorico-simbolici che si leggono tra una piega e l'altra della tovaglia, così come i particolari del contesto attorno, muovono i moti dell'anima, portandola a rispecchiarsi in quei volti, in quegli sguardi e in quei gesti che esprimono sentimenti e stati d'animo delicati e potentissimi al contempo.
Come viene raccontata l'Ultima cena? Ci ricorda questo periodo?
Il racconto dell'ultimo convivio è affidato soprattutto agli apostoli Luca e Matteo, che narrano di come Cristo, nell'attimo in cui confida ai suoi discepoli il tradimento di cui sarà vittima, si veda accasciare accanto a sé il giovane Giovanni, rincuorato con un gesto che si consuma tra mani e sguardi. Poi Cristo spezza il pane e lo porge a "colui che lo tradirà", Giuda Iscariota, che siede accanto o dirimpetto a Cristo, spesso privo di nimbo, scarmigliato e pervaso da un'ombra cupa e malefica. Immediato lo stupore dei presenti, convulso nelle diverse reazioni dei singoli apostoli: da chi resta basito e incredulo a chi pare stordito e in catalessi, fino a far trasparire dolore, angoscia e un profondo stato di smarrimento ... un po' come quello che stiamo vivendo da un anno ormai. Ma la Pasqua è anche questo: speranza e rinascita per un prossimo futuro in cui fortemente credere!
Ecco le immagini dei quadri
Antonio Cifrondi, sec. XVII
Chiesa di San Michele al Pozzo Bianco, Bergamo
Alessandro Allori, 1586
Refettorio ex Convento di Astino, Bergamo
Anonimo (attr. Pecino da Nova), XIV secolo
Basilica di Santa Maria Maggiore, Bergamo
Francesco Zucco, sec. XVII
Chiesa di Sant'Alessandro della Croce, Bergamo
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Fonte delle Immagini: http://beniculturali.diocesi.bergamo.it/
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Articolo scritto da Tosca Rossi
TERRE DI BERGAMO DI TOSCA ROSSI
www.terredibergamo.com
terredibergamo@gmail.com
3393770651
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